Se la vostra idea di vacanza africana deve per forza comprendere anche un entroterra ricco di foreste e di fauna, potreste pensare questo itinerario sull’isola maggiore dell’arcipelago di Zanzibar. Una sorta di “triangolo delle meraviglie” che parte dalla costa orientale, tocca quella occidentale per tornare a est, attraversando il cuore dell’isola di Unguja. Questo percorso a triangolo gira intorno alla bellissima Baia di Chwaka, un’oasi di calma tra lidi battuti dalle potenti maree dell’Oceano Indiano. E le tre località di riferimento valgono sicuramente la bellezza della visita.

Spiaggia di Pongwe

Scendendo lungo la costa orientale di Unguja – Zanzibar – non mancano le località da sogno che catturano il cuore dei turisti. La spiaggia di Pongwe è una di queste. Non si tratta soltanto di una spiaggia di fine sabbia bianca abbellita da palme, villaggi di pescatori e resort turistici ma anche di un isolotto che emerge innanzi ad essa. L’isolotto di Pongwe è formato da coralli emersi e si può raggiungere anche a piedi, quando la bassa marea lo permette. Se l’acqua è alta, invece, i pescatori del porto vi condurranno a bordo di imbarcazioni tipiche costruite artigianalmente. L’intera località è attrezzata per l’accoglienza turistica, con ristoranti e hotel che si trovano sia sulla costa che sull’isolotto di corallo.

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Dall’entroterra a Unguja Ukuu

Da Pongwe si potrebbe benissimo scendere direttamente alla Baia di Chwaka, ma in questo caso concedetevi una deviazione verso l’interno dell’isola di Unguja. Il percorso copre appena 36 km, per un viaggio di circa 40 minuti. Il paesaggio intorno a voi si riempirà di foreste di palme, di piantagioni e di architetture particolari come le moschee di Mafunzo e di Chuchumile. Potrete anche ammirare alcune tipiche fattorie agricole dell’interno di Zanzibar. Alla fine della gita vi ritroverete su un altro mare, quello della costa ovest. E potrete visitare il villaggio di Unguja Ukuu. Quello che oggi appare solo un piccolo sito archeologico in passato fu la prima capitale di Zanzibar. Oggi è un villaggio di gente semplice, con pochi servizi e quindi pochi turisti. Ma forse è affascinante proprio per quello … perché è parte di un itinerario “autenticamente africano”. La spiaggia è bellissima e selvaggia. L’attrattiva più “mondana” è il ricco e colorato mercato del pesce locale.

Spiaggia di Pingwe

Tornando verso est, su un percorso di circa 40 km, taglierete di nuovo dall’entroterra passando per la cittadina di Jozani. Attraverserete poi il Jozani-Chwaka Bay National Park e se vi fermerete a visitarlo potrete anche avvistare delle simpatiche scimmiette! La spiaggia che vi attende a fine gita è la splendida linea di sabbia di Pingwe. Si tratta della parte esterna della penisola di Michamvi, quella più influenzata dalle potenti maree. La spiaggia di Pingwe presenta le stesse caratteristiche di molti altri lidi di Zanzibar: spiaggia fine e bianchissima, palme, capanne e resort in materiali tipici locali, ottima accoglienza. Ma quel che la rende speciale è un ristorante chiamato “The Rock”, situato su uno scoglio isolato che si può raggiungere a piedi solo quando la bassa marea prosciuga il litorale. Quando il mare risale, lo scoglio viene circondato e diventa un’isola. In quel caso occorre una barca per raggiungere l’originale locale.

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 Come arrivare e dove alloggiare

Da Stone Town e dall’aeroporto internazionale si può arrivare facilmente sia a Pongwe che a Pingwe, con poco più di 60 minuti di viaggio in taxi. Molto più vicino il villaggio di Unguja Ukuu, che dista dalla capitale 32 km, per 50 minuti di viaggio.

Per gli alloggi, segnaliamo: Pongwe Bay Resort, Pongwe Beach Hotel, The Island Lodge sempre a Pongwe; per Unguja Ukuu l’ideale è Menai Bay Beach Resort, oppure Wild Zanzibar, o Fumba Beach Lodge. Prenotate invece da Hekaya Hotel, Mnana, Upendo Beach Resort, Baladin Hotel, Qambani Luxury Hotel se siete dalle parti di Pingwe e della penisola di Michamvi. (traduzione dall’inglese di G.Musumeci)

 

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