Abbiamo appena vissuto il peggior evento pandemico dalla brutta influenza del 1918 e il Covid 19 ha ucciso migliaia di persone, in tutto il mondo. Naturalmente abbiamo avuto paura di questa malattia e ci sentiamo ancora minacciati, poiché non è ancora finita. Ma forse non sappiamo che il Covid potrebbe essere un pericolo anche per gli animali, e soprattutto per le grandi scimmie. In Africa, le nazioni che ospitano le specie più belle di scimmie sono state costrette a interrompere i safari e anche la cura di quegli animali. Il contatto tra l’uomo e le scimmie potrebbe causare un’infezione da Covid per gli animali. Che può essere mortale quanto per gli umani.
Covid e grandi scimmie
Recenti studi sono apparsi su molte riviste scientifiche e hanno mostrato come le pandemie di Coronavirus possano colpire anche gli animali. Le scimmie, in particolare, sembrano esserne facilmente infettate. Il loro corpo ha molti elementi in comune con il corpo umano, quindi la loro reazione al nuovo virus è come la nostra. Gorilla, babbuini, scimpanzé e oranghi erano stati contagiati da Ebola qualche anno fa, e alcune scimmie sono già state contagiate dal Covid in Costa d’Avorio, nel corso del 2020. Anche due gorilla sono diventati positivi al Covid nel gennaio 2021, ma vivevano in uno zoo in California.
Quindi dobbiamo sospettare che troppa vicinanza tra uomo e animali possa causare una brutta pandemia anche tra le scimmie. Oltre a ciò, sappiamo per certo che il virus proveniva da un animale – il pipistrello – quindi è possibile che gli animali possano trasmetterlo di nuovo all’uomo. Sarà lo stesso virus? Sarà una sua nuova variante? La cosa più saggia da fare, in questo periodo, è impedire che uomini e scimmie si avvicinino troppo, cosa che altre nazioni africane hanno fatto.
Fermare il turismo o cambiarlo in base al rischio Covid
Le Nazioni Unite hanno recentemente raccomandato di interrompere i grandi safari o i viaggi specifici nelle terre delle grandi scimmie africane. Questo non solo per proteggere le persone dalle nuove infezioni da Covid degli animali, ma anche viceversa. Dobbiamo proteggere gorilla, scimpanzé, oranghi dall’essere infettati e possibilmente uccisi da uno scambio di virus con noi. Per indagare sul turismo delle terre delle grandi scimmie, il britannico Exeter Onlinesurvey ha distribuito un sondaggio esplorativo via web.
Questo ha aiutato a capire cosa è successo nel corso del 2021, cosa dovrebbero fare i parchi nazionali africani e come. È possibile che il turismo delle grandi scimmie non si debba fermare, ma solo cambiare un po’. Forse agli umani non sarà più permesso avvicinarsi troppo alle scimmie. Le guide troveranno nuovi percorsi, nuovi punti di osservazione per far ammirare quei grandi animali. Sarà il Covid la nuova rivoluzione che riorganizza il turismo in Africa? Il tempo lo dirà e il 2021 è stato già il primo passo.
C’è un futuro per il turismo delle grandi scimmie?
Il futuro immediato è ancora sconosciuto e impossibile da prevedere. Ma il turismo nelle terre delle grandi scimmie sta riprendendo. Nel frattempo, le nazioni africane che ne traevano entrate stanno organizzando nuove modalità di pianificazione del turismo locale. Nuove regole di sicurezza per i visitatori, ovviamente, ma anche una soluzione mista di safari sia reale che virtuale. Forse porteranno i turisti negli ambienti delle grandi scimmie, ma faranno ammirare gli animali solo da uno schermo. Potrebbero creare più musei in modo da diffondere le immagini in tutto il mondo in modalità virtuale. Naturalmente la perdita economica è enorme e si devono reinventare nuovi posti di lavoro per i tempi futuri, per gli africani che erano soliti lavorare con i safari. (traduzione dall’inglese di Grazia Musumeci)
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